Come si forma il suolo? – Guida per curiosi

Introduzione al mondo sotto i nostri piedi.

Nello scorso articolo ho provato a semplificare cos’è il suolo, la composizione del suolo e come lo classifichiamo. Ma ti sei mai chiesto come si forma il suolo? La pedologia ci aiuta a comprendere i processi che danno vita a questo prezioso bene naturale.

Pedologia:
è la scienza che studia i suoli: la composizione, la genesi e le sue modificazioni; ne definisce e quantifica la morfologia, le proprietà, la classificazione e la distribuzione come corpi naturali del paesaggio (mappe pedologiche) e costituisce anche l’insieme delle conoscenze di base che permette di valutarne le funzioni ecosistemiche.

Il suolo è un ecosistema complesso e affascinante, ricco di vita e storia. In questo articolo, esploreremo i processi pedologici che portano alla formazione del suolo, i suoi orizzonti, le caratteristiche fisiche e darò una prima infarinatura sull’importanza dell’analisi chimica.

I Processi Pedologici: Come Nasce il Suolo?

Chiariamo subito: il suolo non si forma da un giorno all’altro, ci vogliono migliaia di anni! La pedogenesi è il termine tecnico che descrive il processo di formazione del suolo. Questo processo è influenzato da diversi fattori, tra cui:

  • Clima: Temperature e precipitazioni determinano la velocità di erosione e decomposizione.
  • Roccia madre: Il tipo di roccia da cui si origina il suolo influisce sulle sue caratteristiche.
  • Biota: Le piante, gli animali e i microrganismi contribuiscono alla formazione del suolo attraverso la decomposizione della materia organica.
  • Topografia: L’inclinazione e la posizione del terreno possono influenzare l’accumulo di acqua e nutrienti.

In media, ci vogliono circa 1000 anni per formare solo 2-3 centimetri di suolo fertile! Questo rende la sua conservazione fondamentale per la vita sulla terra.

Il suolo è di norma definito come lo strato superiore della crosta terrestre. Si tratta di un sistema estremamente dinamico che svolge numerose funzioni e un ruolo fondamentale per l’attività umana e la sopravvivenza degli ecosistemi. Il processo di formazione e rigenerazione del suolo è molto lento e per questo motivo il suolo è una risorsa essenzialmente non rinnovabile.

da “Strategia tematica per la protezione del suolo
EU [COM(2006) 231 def. – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]

Gli Orizzonti del Suolo: Strati di Vita

Immagina il suolo come una torta a strati. Il suolo è composto da diversi strati, noti come orizzonti, ognuno con caratteristiche specifiche, una composizione e una funzione diversa. Gli orizzonti principali del suolo sono:

  • Orizzonte O: Questo è lo strato superficiale, ricco di materia organica come foglie in decomposizione e detriti vegetali. È qui che avviene gran parte dell’attività biologica. Può variare in spessore da pochi millimetri a qualche centimetro.
  • Orizzonte A (orizzonte umico): Conosciuto anche come “orizzonte superficiale”, è composto da una miscela di sabbia, limo e argilla ed è dove si trovano le radici delle piante. Qui troviamo sostanza organica, SO, in decomposizione mescolata a minerali. Ha uno spessore che può variare da 5 a 30 centimetri. È fondamentale per la fertilità del suolo.
  • Orizzonte B (orizzonte illuviale): Qui avviene l’accumulo di minerali e nutrienti che sono filtrati dagli strati superiori trasportate dall’acqua piovana. È meno fertile ma cruciale per il ciclo dei nutrienti. Può avere uno spessore che va da 10 a 50 centimetri.
  • Orizzonte C: Questo strato rappresenta il substrato roccioso o la roccia frammentata da cui il suolo si origina. È meno influenzato dai processi biologici. È lo strato prima di arrivare alla roccia madrea.

Facciamo qualche esempio di orizzonti in diversi tipi di suoli

Suolo di montagna: Gli orizzonti tendono ad essere più sottili e meno sviluppati a causa delle condizioni climatiche più estreme e dell’erosione accentuata. La parte di suolo fertile è più sottile rispetto alla pianura, scavando si arriva alla roccia madre.

Suolo di pianura incolto: Qui l’orizzonte O è ben sviluppato grazie alla presenza di vegetazione naturale, mentre l’orizzonte A è spesso ricco di sostanza organica.

Suolo agricolo di pianura: L’orizzonte O è quasi totalmente assente. In questo caso, l’orizzonte A è più profondo a causa delle pratiche agricole che prevedono il “rimescolamento” degli orizzonti, che arricchiscono il suolo con fertilizzanti, mentre l’orizzonte B può mostrare segni di erosione o impoverimento.

Partendo da questi esempi, in seguito, parleremo più dettagliatamente, approfondendo anche i tipi di lavorazioni del suolo, della cosiddetta “lavorazione minima”, le possibilità che abbiamo per mantenere i suoli sani e cosa sia la “rigenerazione del suolo”.

Caratteristiche Fisiche del Suolo: La Sua Personalità

Ogni suolo ha delle caratteristiche fisiche uniche che ne determinano la qualità e l’uso, vediamone alcune:

  • Tessitura (la dimensione delle particelle): Rappresenta la proporzione di sabbia, limo e argilla nel suolo. Suoli sabbiosi drenano rapidamente, mentre quelli argillosi trattengono più acqua.
  • Struttura (come le particelle si aggregano): Si riferisce a come le particelle di suolo si aggregano. Una buona struttura favorisce l’aerazione e il drenaggio.
  • Densità: La densità del suolo è un indicatore del suo stato di compattazione. Una densità elevata può limitare la crescita delle radici e l’infiltrazione dell’acqua.
  • Plasticità e tenacità: Queste proprietà descrivono come il suolo reagisce all’umidità. Un suolo plastico può mantenere una forma quando viene modellato, mentre la tenacità indica quanto resiste alla deformazione.
  • Colore: Il colore del suolo può dare indizi sulla sua composizione e sul contenuto di sostanza organica; ad esempio, i suoli ricchi di humus tendono a essere scuri.

Questi fattori influenzano la capacità del suolo di trattenere acqua e nutrienti. Ad esempio, un suolo sabbioso drena rapidamente l’acqua, mentre un suolo argilloso tende a trattenere più umidità.

Analisi Chimica del Suolo: Un’Indagine Necessaria

Esistono diversi tipi di analisi che si possono effettuare sul suolo, ognuna delle quali fornisce informazioni specifiche sullo stato e sulla qualità del suolo, analisi chimica, analisi fisica, analisi biologica, analisi granulometrica e analisi idrologica.
Per capire davvero cosa c’è nel nostro suolo, dobbiamo innanzitutto partire delle analisi chimiche e, in generale, conoscere le sue caratteristiche chimiche ci aiuta a gestirlo meglio. In aggiunta, quando parliamo di suoli agrari, l’analisi del suolo diventa cruciale per comprendere la sua fertilità nel tempo e per pianificare pratiche agricole sostenibili.
Essa valuta vari parametri chimici, tra cui:

Nutrienti essenziali: L’analisi determina la concentrazione di elementi nutritivi come azoto (N), fosforo (P) e potassio (K), fondamentali per la crescita delle piante. Un equilibrio adeguato di questi nutrienti è essenziale per valutare la salute di un suolo e, in caso, la produttività agricola.

pH del suolo: Il pH influisce sulla disponibilità dei nutrienti; un pH troppo acido o troppo alcalino può limitare l’assorbimento da parte delle piante. La maggior parte delle colture cresce meglio in un intervallo di pH tra 6 e 7.

Materie organiche: La quantità di materia organica nel suolo è un indicatore della sua fertilità. La materia organica migliora la struttura del suolo, aumenta la ritenzione idrica e fornisce nutrienti attraverso il processo di decomposizione.

Contaminanti: L’analisi chimica può anche rilevare la presenza di metalli pesanti o altri inquinanti, fornendo informazioni cruciali per la gestione dei siti contaminati.

L’analisi chimica del suolo valuta la presenza di fattori che influiscono sulla disponibilità dei nutrienti per le piante e della microfauna. Un buon equilibrio chimico nel suolo è cruciale per garantire per garantire la sua fertilità e la biodiverità.

In conclusione,

il suolo è molto più di un semplice supporto per le piante; è un ecosistema vitale che sostiene la vita sulla Terra. Comprendere i processi pedologici, gli orizzonti, le caratteristiche fisiche ci aiuta a comprendere meglio questo prezioso bene naturale e a preservare questa risorsa preziosa per le generazioni future.
Quindi, la prossima volta che cammini che tu sia su un marciapiede, sopra un campo o un giardino, ricorda che sotto i tuoi piedi c’è un mondo incredibile in continua evoluzione!

Nei prossimi post approfondiremo tratterò altri aspetti legarti al suolo, le sue proprietà, le fasi, le funzioni del suolo.
Mi avete chiesto di approfondire anche gli aspetti legislativi, o quali sistemi possiamo adottare per “rigenerare” un suolo, la questione “inquinanti”.
Vi ringrazio, e continuo, mi fa piacere sentire la vostra opinione o una questione che vi interessa particolarmente!
Se volete approfondire qualche aspetto anche “collaterale” legato al tema del suolo: scrivetemi, nei commenti, vi email, nel gruppo di Antropica e lo tratterò nei prossimi articoli.

Fonti:

ISPRA, “Analisi della biodiversità del suolo”, Stefano Mocali
ARPAE, “Cos’è il suolo” (sito ARPAE – Educazione alla sostenibilità)
Regione Emilia-Romagna – Ambiente, sito “Geologia, suoli e sismica”
UNIV. Studi Milano – Fac. Agraria, il Terreno, Marco Acutis
SIPe – Società Italiana Pedologia, “Pillole di suolo”
ARPAFVG, “Pedogenesi”

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