Introduzione al mondo sotto i nostri piedi.
Nello scorso articolo ho provato a semplificare cos’è il suolo, la composizione del suolo e come lo classifichiamo. Ma ti sei mai chiesto come si forma il suolo? La pedologia ci aiuta a comprendere i processi che danno vita a questo prezioso bene naturale.
Il suolo è un ecosistema complesso e affascinante, ricco di vita e storia. In questo articolo, esploreremo i processi pedologici che portano alla formazione del suolo, i suoi orizzonti, le caratteristiche fisiche e darò una prima infarinatura sull’importanza dell’analisi chimica.
I Processi Pedologici: Come Nasce il Suolo?
Chiariamo subito: il suolo non si forma da un giorno all’altro, ci vogliono migliaia di anni! La pedogenesi è il termine tecnico che descrive il processo di formazione del suolo. Questo processo è influenzato da diversi fattori, tra cui:
- Clima: Temperature e precipitazioni determinano la velocità di erosione e decomposizione.
- Roccia madre: Il tipo di roccia da cui si origina il suolo influisce sulle sue caratteristiche.
- Biota: Le piante, gli animali e i microrganismi contribuiscono alla formazione del suolo attraverso la decomposizione della materia organica.
- Topografia: L’inclinazione e la posizione del terreno possono influenzare l’accumulo di acqua e nutrienti.
In media, ci vogliono circa 1000 anni per formare solo 2-3 centimetri di suolo fertile! Questo rende la sua conservazione fondamentale per la vita sulla terra.
Gli Orizzonti del Suolo: Strati di Vita
Immagina il suolo come una torta a strati. Il suolo è composto da diversi strati, noti come orizzonti, ognuno con caratteristiche specifiche, una composizione e una funzione diversa. Gli orizzonti principali del suolo sono:
- Orizzonte O: Questo è lo strato superficiale, ricco di materia organica come foglie in decomposizione e detriti vegetali. È qui che avviene gran parte dell’attività biologica. Può variare in spessore da pochi millimetri a qualche centimetro.
- Orizzonte A (orizzonte umico): Conosciuto anche come “orizzonte superficiale”, è composto da una miscela di sabbia, limo e argilla ed è dove si trovano le radici delle piante. Qui troviamo sostanza organica, SO, in decomposizione mescolata a minerali. Ha uno spessore che può variare da 5 a 30 centimetri. È fondamentale per la fertilità del suolo.
- Orizzonte B (orizzonte illuviale): Qui avviene l’accumulo di minerali e nutrienti che sono filtrati dagli strati superiori trasportate dall’acqua piovana. È meno fertile ma cruciale per il ciclo dei nutrienti. Può avere uno spessore che va da 10 a 50 centimetri.
- Orizzonte C: Questo strato rappresenta il substrato roccioso o la roccia frammentata da cui il suolo si origina. È meno influenzato dai processi biologici. È lo strato prima di arrivare alla roccia madrea.
Facciamo qualche esempio di orizzonti in diversi tipi di suoli
Suolo di montagna: Gli orizzonti tendono ad essere più sottili e meno sviluppati a causa delle condizioni climatiche più estreme e dell’erosione accentuata. La parte di suolo fertile è più sottile rispetto alla pianura, scavando si arriva alla roccia madre.
Suolo di pianura incolto: Qui l’orizzonte O è ben sviluppato grazie alla presenza di vegetazione naturale, mentre l’orizzonte A è spesso ricco di sostanza organica.
Suolo agricolo di pianura: L’orizzonte O è quasi totalmente assente. In questo caso, l’orizzonte A è più profondo a causa delle pratiche agricole che prevedono il “rimescolamento” degli orizzonti, che arricchiscono il suolo con fertilizzanti, mentre l’orizzonte B può mostrare segni di erosione o impoverimento.
Partendo da questi esempi, in seguito, parleremo più dettagliatamente, approfondendo anche i tipi di lavorazioni del suolo, della cosiddetta “lavorazione minima”, le possibilità che abbiamo per mantenere i suoli sani e cosa sia la “rigenerazione del suolo”.
Caratteristiche Fisiche del Suolo: La Sua Personalità
Ogni suolo ha delle caratteristiche fisiche uniche che ne determinano la qualità e l’uso, vediamone alcune:
- Tessitura (la dimensione delle particelle): Rappresenta la proporzione di sabbia, limo e argilla nel suolo. Suoli sabbiosi drenano rapidamente, mentre quelli argillosi trattengono più acqua.
- Struttura (come le particelle si aggregano): Si riferisce a come le particelle di suolo si aggregano. Una buona struttura favorisce l’aerazione e il drenaggio.
- Densità: La densità del suolo è un indicatore del suo stato di compattazione. Una densità elevata può limitare la crescita delle radici e l’infiltrazione dell’acqua.
- Plasticità e tenacità: Queste proprietà descrivono come il suolo reagisce all’umidità. Un suolo plastico può mantenere una forma quando viene modellato, mentre la tenacità indica quanto resiste alla deformazione.
- Colore: Il colore del suolo può dare indizi sulla sua composizione e sul contenuto di sostanza organica; ad esempio, i suoli ricchi di humus tendono a essere scuri.
Questi fattori influenzano la capacità del suolo di trattenere acqua e nutrienti. Ad esempio, un suolo sabbioso drena rapidamente l’acqua, mentre un suolo argilloso tende a trattenere più umidità.
Analisi Chimica del Suolo: Un’Indagine Necessaria
Esistono diversi tipi di analisi che si possono effettuare sul suolo, ognuna delle quali fornisce informazioni specifiche sullo stato e sulla qualità del suolo, analisi chimica, analisi fisica, analisi biologica, analisi granulometrica e analisi idrologica.
Per capire davvero cosa c’è nel nostro suolo, dobbiamo innanzitutto partire delle analisi chimiche e, in generale, conoscere le sue caratteristiche chimiche ci aiuta a gestirlo meglio. In aggiunta, quando parliamo di suoli agrari, l’analisi del suolo diventa cruciale per comprendere la sua fertilità nel tempo e per pianificare pratiche agricole sostenibili.
Essa valuta vari parametri chimici, tra cui:
Nutrienti essenziali: L’analisi determina la concentrazione di elementi nutritivi come azoto (N), fosforo (P) e potassio (K), fondamentali per la crescita delle piante. Un equilibrio adeguato di questi nutrienti è essenziale per valutare la salute di un suolo e, in caso, la produttività agricola.
pH del suolo: Il pH influisce sulla disponibilità dei nutrienti; un pH troppo acido o troppo alcalino può limitare l’assorbimento da parte delle piante. La maggior parte delle colture cresce meglio in un intervallo di pH tra 6 e 7.
Materie organiche: La quantità di materia organica nel suolo è un indicatore della sua fertilità. La materia organica migliora la struttura del suolo, aumenta la ritenzione idrica e fornisce nutrienti attraverso il processo di decomposizione.
Contaminanti: L’analisi chimica può anche rilevare la presenza di metalli pesanti o altri inquinanti, fornendo informazioni cruciali per la gestione dei siti contaminati.
L’analisi chimica del suolo valuta la presenza di fattori che influiscono sulla disponibilità dei nutrienti per le piante e della microfauna. Un buon equilibrio chimico nel suolo è cruciale per garantire per garantire la sua fertilità e la biodiverità.
In conclusione,
il suolo è molto più di un semplice supporto per le piante; è un ecosistema vitale che sostiene la vita sulla Terra. Comprendere i processi pedologici, gli orizzonti, le caratteristiche fisiche ci aiuta a comprendere meglio questo prezioso bene naturale e a preservare questa risorsa preziosa per le generazioni future.
Quindi, la prossima volta che cammini che tu sia su un marciapiede, sopra un campo o un giardino, ricorda che sotto i tuoi piedi c’è un mondo incredibile in continua evoluzione!
Fonti:
ISPRA, “Analisi della biodiversità del suolo”, Stefano Mocali
ARPAE, “Cos’è il suolo” (sito ARPAE – Educazione alla sostenibilità)
Regione Emilia-Romagna – Ambiente, sito “Geologia, suoli e sismica”
UNIV. Studi Milano – Fac. Agraria, il Terreno, Marco Acutis
SIPe – Società Italiana Pedologia, “Pillole di suolo”
ARPAFVG, “Pedogenesi”
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